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Mank (2020)

CIGARETTE BURNS Genesi del capolavoro Quarto Potere dal punto di vista dello sceneggiatore alcolista Herman J. Mankiewicz. Impressionante opera cinematografica firmata David Fincher che realizza una meravigliosa lettera d’amore alla Settima Arte. Con una padronanza tecnica mostruosa, Fincher riflette sulla costruzione di una sceneggiatura e sul modo di raccontarla, omaggiando la Hollywood leggendaria degli anni 30. Ma Mank è anche

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Mosul (2020)

FUOCO NEL DESERTO L’infernale guerra all’ISIS per liberare la città di Mosul dal punto di vista di una squadra speciale di iracheni. Film interessante e particolare, diretto dallo sceneggiatore esordiente Matthew Michael Carnahan e prodotto dai fratelli Russo. Polvere e sangue. Pallottole e bombe. Niente soldati americani, niente eroi, niente prigionieri. Solo un gruppo di iracheni che combatte per la

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Onward (2020)

WEEKEND CON IL (FOLLETTO) MORTO In un mondo alternativo dove la magia è solo un lontano ricordo, due fratelli affronteranno un’avventura per rivedere il padre scomparso. Il fantasy rivisto dalla Pixar. Centuari poliziotto, fatine motorizzate, unicorni randagi e creature mitologiche che gestiscono ristoranti. Puro genio al servizio di una storia fantastica (che strizza l’occhio a “Weekend con il morto”), con

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Sound of Metal (2019)

IL RUMORE DEL SILENZIO Un batterista hard rock inizia un lento e inesorabile percorso verso la sordità. Suono, musica, rumore, silenzio. Il regista esordiente Darius Marder ci accompagna in un percorso sensoriale emozionante e angosciante. Un viaggio all’interno di noi stessi e del “silenzio” per trovare la giusta frequenza tra mente e cuore. Meravigliosa e intensa prova attoriale di Riz

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The Call (2020)

IL CLIENTE DA LEI CHIAMATO… Un telefono cordless mette in contatto due ragazze di due diverse epoche. Il curioso evento si trasformerà in un incubo. Sorprendente thriller/horror diretto dal regista esordiente Lee Chung-Hyun che trovate sulla piattaforma Netflix. Giocando perfettamente tra passato e presente grazie ad una sceneggiatura di ferro e ad un ritmo indiavolato, Lee Chung-Hyun ridà forza al

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The Gentlemen (2019)

RITCHIE’N ROLLA Lo spacciatore americano Mickey Pearson, imperatore della marijuana a Londra, si ritrova coinvolto in un complotto per impadronirsi del suo patrimonio. Guy Ritchie torna a fare Guy Ritchie. Dopo un grande successo (Sherlock Holmes), alcuni flop commerciali (Operazione UNCLE e King Arthur) e un successone diretto col pilota automatico (il live action di Aladdin), Ritchie ritrova il gangster

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The Prom (2020)

PRO PRO PROM Quattro attori di musical sul viale del tramonto decidono di aiutare una ragazza gay per tornare ad avere successo sul palcoscenico. Musical pop-pastello firmato Ryan Murphy. Diritti civili e canzoni orecchiabili. Grande cast e grande ritmo. Tutto perfetto quindi? Beh no. Al di là della confezione curata (troppo High School Musical però), manca originalità, cuore e anima.

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Tigers are not afraid (2017)

LA TIGRE E LA MORTE In un Messico devastato dalla guerra tra narcotrafficanti, la piccola Estrella dovrà unirsi ad un gruppo di ragazzini per sopravvivere a pericoli reali e paranormali. Cruda favola dark firmata Issa Lopez che ha diversi punti in comune con “Il Labirinto del Fauno” di Guillermo Del Toro. Un racconto di formazione in un Messico quasi post-apocalittico,

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The Chaser (2008)

MEMORIE DI UN ASSASSINO Che i coreani fossero bravi a fare film lo sapevamo già, però riesco sempre a sorprendermi quando vedo un film coreano bellissimo. E’ il caso di The Chaser, film del 2008 (arrivato in Italia con un ritardo mostruoso come al solito), scritto e diretto da Na Hong-Jin (esatto, quello del meraviglioso The Wailing). La storia, basata

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His House (2020)

STRANIERI IN TERRA STRANIERA JNegli ultimi anni, i migliori horror usciti nelle sale sono stati diretti da giovani registi esordienti. Jordan Peele, Ari Aster, Robert Eggers. A questa lista potete aggiungere anche Remi Weekes. Il suo His House, presentato al Sundance Film Festival e distribuito da Netflix, è uno di quei film che lasciano il segno. Ci sono due rifugiati

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Il Giorno Sbagliato (2020)

GLADIATORI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI IN TANGENZIALE C’è una giovane madre separata (e pure sfigata) che, in un momento di scazzo totale, suona il clacson ad un automobilista distratto. Il problema è che l’automobilista distratto è Russell Crowe, ed è pure psicopatico (e obeso). Possiamo riassumere così la trama de Il Giorno Sbagliato, thriller diretto dallo sconosciuto Derrick

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Capone (2020)

SEI SOLO GRUGNITI E DISTINTIVO Josh Trank, il ragazzo ribelle di Hollywood è tornato. Per chi non lo conoscesse, è il regista di Chronicle, interessante found foutage con supereroi per caso. Ah si, poi ha fatto anche Fantastic Four, ma lasciamo perdere. Ah si, poi doveva dirigere anche uno spin-off di Star Wars, ma è stato licenziato. Insomma Josh Trank

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Lacci (2020)

VENEZIA 77 Napoli, primi anni ’80. Gli imprevisti della vita travolgono una famiglia fino ai nostri giorni. Lacci è un buon film di Daniele Luchetti. Avevo molte aspettative, perchè il romanzo di Domenico Starnone da cui è stato tratto è un bellissimo romanzo. Luchetti fa il possibile per non banalizzare tutto, e ci riesce. In qualche modo. Allontanandosi (almeno ci

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Pieces of a Woman (2020)

VENEZIA 77 E’ complicato recensire un film come Pieces of a Woman, primo film americano di Kornél Mundruczó. E’ complicato perchè racconta una storia drammatica, anzi, molto drammatica. E’ complicato perchè i primi 25 minuti sono di una devastazione fisica e sensoriale senza precedenti. E’ complicato perchè nonostante il turbinio di emozioni e tecnicismi, non convince fino in fondo. La

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Tenet (2020)

I TOPI NON AVEVANO NIPOTI Lo abbiamo aspettato da tanto e alla fine eccolo qui. Pronti ad un nuovo tour de force cerebrale? La storia (provo ad abbozzarla) racconta di un misterioso agente che deve evitare la “Terza Guerra Mondiale Temporale”. Difficile parlare di questo Tenet senza aver preso un MomentAct dopo la visione. Christopher Nolan gioca con noi, questa volta

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Gretel e Hansel (2020)

MARZAPANE “ART” HOUSE Fin dalle prime scene, Gretel e Hansel può sembrare un film per fighetti. Ritmi lenti, inquadrature ricercate, struttura narrativa particolare. Insomma, l’esatto opposto degli horror mainstream di oggi (vedi per esempio lo sterile IT di Andy Muschietti). Il regista Osgood “Oz” Perkins ci aveva abituati a questo tipo di narrazione con i suoi precedenti film (l’ottimo “February”

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