Upgrade (2018)

L’IMPLACABILE

Futuro non troppo lontano. Gray Trace viene aggredito insieme a sua moglie Asha da una banda di delinquenti. Lui rimane tetraplegico, mentre sua moglie viene uccisa. Gray, distrutto nell’anima, riceve una proposta da un milionario per una avveniristica operazione che gli permetterà di camminare nuovamente. L’uomo, dopo l’intervento, inizierà a programmare una brutale vendetta. Upgrade è una figata di film. Sarà il suo look anni 80, sarà l’impostazione low budget, sarà perchè è cattivissimo, o sarà perchè è una figata e basta, ma Upgrade è destinato a diventare un cult. Immaginate un film che mescola sapientemente il cinema di John Carpenter, Sam Raimi, Il Giustiziere della Notte, Dredd (quello con Karl Urban), Robocop, Ex-Machina di Alex Garland e un pizzico di David Cronenberg. Il risultato è un vorticoso e frenetico revenge movie pieno di sangue e colpi di scena. Per essere sinceri, Upgrade alla fine non racconta niente di nuovo (anzi, a me ha ricordato Venom per costruzione della storia), ma lo fa con una grande energia e una grande messa in scena (visto il low budget tipico delle produzioni Blumhouse). Logan Marshall-Green (sosia di Tom Hardy) è bravissimo nell’interpretate un personaggio apparentemente sconfitto che diventa una macchina da guerra, ma il vero punto di forza è un finale assolutamente incredibile (che ovviamente non vi dirò neanche sotto tortura). A questo punto non vediamo l’ora di vedere il prossimo film di Leigh Whannell, L’Uomo Invisibile, sempre prodotto dalla Blumhouse.

trash
“Logan Marshall-Green è veramente identico a Tom Hardy”

cult
“Upgrade è già cult”

logotrailer