SMILE 2 di Parker Finn (2024)
Una pop-star in procinto di iniziare un tour mondiale, deve fare i conti con una maledizione che mescolerà realtà e finzione e la costringerà ad affrontare il suo passato.
Sorrisi e canzoni. Lo spietato mondo deIlo spettacolo e come non farsi divorare. Una giovane pop star costretta ad affrontare il successo mondiale, tra alcol, droga, concerti, cicatrici (interne ed esterne) e demoni cosmici. Qui il prezzo da pagare per la fama consiste nel cercare di non perdere la testa e fare un bel sorriso. Sequel/spin off dell’innocuo primo capitolo sempre diretto da Parker Finn. La posta in gioco si alza (così come il budget) e lo show non delude. Visioni varie, sogni agghiaccianti, acqua in bottiglia, coreografie demoniache, soliti jumpscare e qualche colpo di scena ben assestato. Finn costruisce una parabola discendente nella follia con una notevolissima Naomi Scott che da sola vale la visione (e chi se lo aspettava). Fino ad un finale delirante da applausi. Niente di straordinario, ma lo stile c’è.