IL SEME DEL FICO SACRO di Mohammad Rasoulof (2025)
Teheran. Durante una protesta popolare che inizia a scuotere il paese, una famiglia borghese inizierà un percorso discendente verso lo scontro.
Un iraniano piccolo piccolo. Padri, madri, figlie, rivolte e pistole. Un uomo e la “sua” famiglia di sole donne. Lo scontro generazionale di una famiglia perbene, si trasformerà in un abisso paranoico e umiliante sullo sfondo di una città che (forse) sta cambiando. Mohammad Rasoulof, rifugiato in Germania, racconta l’Iran e il suo tossico regime “maschio” attraverso un nucleo famigliare “normale”. E se nella prima parte, la ribellione inizia ad entrare anche nelle case borghesi, nella seconda, attraverso il puro thriller, inizia il crollo psico-fisico dell’uomo “cartonato” e la superiorità della donna. Finale “western-labirintico” meraviglioso. E le radici del fico sacro che imprigionano un paese diventano meno profonde. Bellissimo.