The Brutalist

THE BRUTALIST di Brady Corbet (2025)

Scappato dall’Europa in guerra, un architetto ungherese viaggia verso l’America in cerca di una nuova vita.

La sezione aurea. La fine della Seconda Guerra Mondiale e l’inizio del “patto” per la realizzazione del Sogno Americano (a testa in giù). L’architettura come strumento per (ri)costruire e (ri)costruirsi. O per distruggersi. Viaggio oscuro lungo 20 anni nella (non)armonia del Nuovo Mondo, lontano dal Vecchio ma non meno “pericoloso”. Brady Corbet, continua il suo percorso autoriale “in capitoli” e ci racconta “l’infanzia di un architetto” alle prese con il suo Moby Dick brutalista fatto di cemento e dolore. La salvezza che si trasforma in ossessione fino alla quasi auto distruzione. Quasi sempre al limite del baratro, ma Corbet riesce comunque a costruire la sua affascinante cattedrale nel deserto con grande senso dello spazio e del Cinema. E le 3 ore e 35 (con intervallo) scivolano via come calcestruzzo. Adrien Brody e Guy Pierce in stato di grazia. Non fatevi spaventare dalla durata e dategli una possibilità.