BLITZ di Steve McQueen (2024)
Seconda Guerra Mondiale. Durante il bombardamento di Londra, una bambino cerca di riunirsi con la madre.
L’impero del sole. Londra brucia sotto le bombe dei tedeschi. I londinesi scappano. Un bambino tenterà di tornare a casa da sua mamma. Ma il suo viaggio sarà lungo e pericoloso. Steve McQueen dopo le storie “crude” di Hunger, Shame (e il sopravvalutato 12 Anni Schiavo), racconta una favola “spielberghiana” ai tempi della WW2. Rifugi sotterranei come prigioni, città apocalittiche, uomini e bambini in fuga e il razzismo che divide più della guerra. Il McQueen “autore” diventa anche “commerciale” senza perdere però la sua vera anima. E cattura i nostri occhi con una messa in scena potentissima ma un po’ freddina (che riesce cmq a “coprire” una storia non così originale ma che meritava sicuramente il grande schermo). Brava e intonata Saoirse Ronan. Sorprendente Elliott Heffernan. Meglio il McQueen più provocatorio, ma va bene lo stesso.