SPEAK NO EVIL di James Watkins (2024)
Una famiglia inglese viene invitata a casa di una eccentrica famiglia conosciuta durante una vacanza in Italia. Il rilassante weekend si trasformerà in un incubo.
Cani di (finta) paglia. Famiglie in crisi che incontrano famiglie sconosciute. Serve un bel weekend rilassante da passare insieme per risolvere tutto. Regola fondamentale: scappare quando è il momento giusto. Remake anglo-americano firmato Blumhouse dell’omonimo film danese del 2022. Il thriller psicologico si trasforma in thriller-horror caciottaro. Tutto identico fino a metà ma più “spiegato”. Ultima parte in stile “Sam Peckinpah” completamente stravolta (che non è necessariamente un male), ma perde tutto l’orrore sconvolgente e strisciante dell’originale. Ma si sa, il pubblico americano ha bisogno di testosterone e botte da orbi. James McAvoy, a metà strada tra Shyamalan e Terminator, è bravissimo ma troppo sopra le righe (fin dall’inizio). Le tiene testa Mackenzie Davis, capo famiglia armata di guanti gialli per lavare i piatti. Il resto tutto dimenticabile. Urge tornare in Danimarca.
P.s. James Watkins è il regista di un gioiello horror del 2008 intitolato “Eden Lake“. Recuperatelo.