Blink twice

BLINK TWICE di Zoë Kravitz (2024)

Invitata sull’isola esclusiva di un sedicente milionario, una donna capirà presto che quel paradiso nasconde un mistero.

Il paradiso del diavolo. Isole private con “feste” esclusive per persone ricche (e non). L’importante è bere, divertirsi, aspettare il mattino e non ricordare nulla. Assolutamente nulla. Frizzante debutto alla regia di Zoë Kravitz che racconta (con grande abilità tecnica, bisogna ammetterlo) una black comedy/horror/mistery con denuncia sociale. Tra maschi non-Alfa, serpenti, cene, profumi, veleni, polaroid, lamponi, droghe e abiti bianchi, il paradiso si trasforma in qualcosa di più angosciante e perverso. Tra il cinema di Rian Johnson, Jordan Peele, un pizzico (meglio dire “qualche goccia”) di Tarantino e il movimento Me Too. La Kravitz procede spedita verso un pre-finale cattivo e un vero finale non così cattivo (o forse ancora più cattivo, dipende dai punti di vista). Ma la mano c’è. Applausi per Channing Tatum.