L’ODIO – LA HAINE di Mathieu Kassovitz, 1995
Periferia di Parigi. Dopo l’uccisione di un loro amico da parte di un poliziotto, tre ragazzi trovano una pistola e decidono di vendicarsi.
Anatomia di una caduta. Tre ragazzi di periferia, che vivono le loro giornate tra spaccio e altri piccoli crimini. Fino a qui tutto bene, ma il loro viaggio è destinato a cambiare quando l’odio vincerà sulle loro vite. Capolavoro di Mathieu Kassovitz che fotografa una realtà attualissima anche dopo 30 anni. La banlieue parigine come uno zoo enorme, affollato e degradato in cui si vive alla giornata e la polizia applica metodi poco ortodossi. Parigi come una cupa gabbia popolata da deliranti personaggi. Incontri, scontri, vendetta e (non) perdono. Kassovitz ci racconta un viaggio “in picchiata” di sola andata dove l’atterraggio farà la differenza tra vivere e morire. Nessun eroe, nessun vincitore. Il bianco e nero mette tutti allo stesso livello. Tra Scorsese, De Palma, Tarantino e Pasolini. Il doloroso urlo di Kassovitz rimane ancora impresso nelle nostre menti e nei nostri occhi. Anche dopo 30 anni.