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La Zona d’Interesse

LA ZONA D’INTERESSE di Jonathan Glazer, 2024

Il comandante di Auschwitz, Rudolf Hoess, vive una “normale” vita familiare nella sua casa alle porte del campo di concentramento.

I fiori del male. Anatomia di una famiglia alle porte dell’inferno. Un uomo diviso tra moglie, figli e lavoro. Una moglie divisa tra fiori, giardino e attività domestiche. Un muro che divide i vivi e i morti. Dopo la sexy aliena mangia uomini di Under The Skin, Jonathan Glazer illumina una geometrica e terrificante zona fatta di “quotidianità” sullo sfondo di raggelanti rumori bianchi (e la colonna sonora di Mica Levi amplifica ancora di più l’assurdo). Un reality show perverso e paradossale che nasconde l’orrore dietro a un fiore, una piscina, una pelliccia, una serra, una canoa, una mela, una risata. Una normalità che ancora oggi risulta disturbante. Perché gli occhi posso essere ingannati, ma non gli altri sensi. Respingente e ipnotico, ma da non perdere.