DUNE – PARTE DUE di Denis Villeneuve, 2024
Dopo lo sterminio della famiglia Atreides, Paul si dovrà alleare con i Fremen per sconfiggere gli Harkonnen e vendicarsi.
Il Re dei Re. Arrakis come la Terra santa. Essere il Messia e come accettare il proprio destino senza lasciarci le penne. Si cammina sulle sabbie, si fa surf sui vermi e si guida un popolo verso la terra promessa. Denis Villeneuve espande il primo capitolo e ci catapulta ancora una volta in un deserto abbagliante, spettacolare, magnetico. Timothée Chalamet, nuovo Gesù Cristo guerrafondaio tra visioni di morte, allucinogeni blu, politica e amore complicato. Zendaya, giovane guerriera “con i piedi per terra”, innamorata (forse) dell’uomo sbagliato. Tra le new entry, un Austin Butler glabro e psicopatico che si mangia lo schermo, una Léa Seydoux sprecatissima, una Florence Pugh che se la cava sempre e un Christopher Walken affaticato. Tutto il resto è Villeneuve Show all’ennesima potenza (anche se il racconto non è sempre a fuoco e il finale è un po’ frettoloso). E il blockbuster autorial-cristologico vale il prezzo del biglietto. In attesa delle future Crociate che arriveranno e di feti parlanti “furiosi” che cresceranno.