SPECIALE VENEZIA 70
In esclusiva per i lettori di trashcult, la recensione del film Il Terzo Tempo di Enrico Maria Artale, presentato nella sezione Orizzonti alla 70° Mostra del Cinema di Venezia. Diciamolo subito: occorre dare fiducia ai giovani registi italiani che debuttano sul grande schermo, specialmente in un evento così importante come Venezia. Questo film, infatti, merita attenzione per diverse ragioni:
– la storia del film e’ molto semplice (va bene, forse un po’ troppo semplice, per non dire scontata), ma non ha buchi o imperfezioni gravi e scorre via che e’ un piacere. La vicenda di Samuel che esce dal carcere giovanile e che arriva a far parte di una squadra di rugby e’ molto coinvolgente
– la regia di Artale e’ molto efficace, specialmente in 2 punti: i primi allenamenti di Samuel e la partita finale sulle note della sinfonia 7 di Beethoven
– il cast è composto da giovani attori emergenti (ad eccezione di Stefania Rocca e un cameo di Pier Giorgio Bellocchio), tutti molto bravi, perfettamente calati nella parte. Mi fermo qui. Potrei aprire altri 10 punti (minimo) riguardo i difetti del film, ma non lo faccio. Voglio soffermarmi solo sulle cose migliori che ho visto perché quando vedi un film per giovani fatto da giovani con freschezza e voglia di fare, allora devi solo parlarne bene.
trash
“la banale scena dei due protagonisti che fanno l’amore nel bosco”
cult
“la partita finale sulle note di Beethoven”